SakeSakeSake. Mi sake mi piace
25 Giugno 2015 • By Indira FassioniSakeSakeSake. Mi sake mi piace è il festival del vino di riso giapponese che si tiene a Milano il 26 e 27 giugno dalle ore 18 alle 2 di notte in zona Naviglio Grande.
Ci saranno più di 50 etichette interpretate dagli chef di 14 locali milanesi, tra cui ElitaBar, Esco Bistrot Mediterraneo, 28 Posti, Carlo e Camilla in segheria, Luca&Andrea, Mag, Pinch, Rebelot, Rita, Rita&Sons, Taglio, Trattoria 4b e Ugo.
Con il nome di “pub crawl” nasce in Inghilterra l’usanza di girare di locale in locale consumando alcolici ad ogni tappa. Qui in Italia è conosciuta come “processione alcolica” o “bar tour“.
Il percorso di degustazione tra tradizione e mix all’avanguardia si snoda da via Tortona a via Vigevano, dall’Alzaia Naviglio Grande a Ripa di Porta Ticinese e via Meda. È molto semplice: basta seguire le lanterne bianche e rosse fuori dai locali che aderiscono all’iniziativa per testare la creatività e gli aromi delle suggestive combinazioni dei bartender alle prese con una delle bevande più antiche del mondo. Non solo mixology, ma anche piatti gustosi preparati con questo ingrediente, la cui storia è pressoché ignorata.
Per produrre un buon Sake, le materie prime necessarie sono acqua, riso e fermenti. Le dimensioni dei chicchi di riso o SAKAMAI sono più grandi rispetto all’uso alimentare e perciò sono molto più ricchi di amido. Il riso viene levigato con il processo SEIMAI per eliminare la parte più esterna, lasciato in ammollo per una notte e cotto a vapore in un grande contenitore chiamato KOSHIKI. Si inocula una muffa nobile chiamata KOJI che trasforma gli amidi in zuccheri semplici e lo si adagia per 36-45 ore in vassoi posti in una stanza ad alta temperatura e umidità chiamata KOJI MURO. Al Koji si aggiungono acqua e fermenti per preparare lo SHUBO, che si lascia fermentare per due settimane. Quando è pronto, viene trasferito in grandi taniche dove nei successivi 4 giorni, per tre volte, viene aggiunto riso cotto, acqua e Koji. Il volume iniziale raddoppia ogni volta fino ad ottenere il Moromi. Dai 18 ai 32 giorni si attuano delle fermentazioni parallele multiple per la saccarificazione degli amidi e la trasformazione degli zuccheri in alcol. Il Sake fatto unicamente con acqua, riso e Koji è chiamato JUNMAI, mentre quello che si avvale dell’aggiunta di alcol è detto HONJOZO. Dopo la fermentazione si passa alla spremitura o JOSO. Il prodotto viene lasciato riposare per circa 6 mesi prima di essere imbottigliato e viene spesso diluito con un 20% di acqua per abbassare il grado alcolico dai 20 ai 16 gradi. Infine il Sake può subire una pastorizzazione prima o dopo l’imbottigliamento.
SakaSakeSake. Mi sake mi piace è un evento organizzato da Shokokai Japan (Central Federation of Societies of Commerce and Industry). L’iniziativa rientra nel cartellone doc di eventi di Japan Salone, all’interno del Palazzo delle Stelline, che completa il programma del padiglione giapponese di EXPO 2015. Infine non perdetevi la piattaforma web e mobile Guide Me Right per scoprire e prenotare un tour guidato sui Navigli con un Local Friend.
Un’esperienza da provare per i cultori e gli appassionati di food & beverage alla ricerca di nuovi sapori.
Indira Fassioni
INFO:
SakeSakeSake. Mi sake mi piace
26 e 27 giugno 2015
dalle 18.00 alle 2.00
zona Naviglio Grande