Non sono vegetariana, anzi, che nessuno osi togliermi un buon filetto al sangue! Però devo ammettere che mi capita spesso di concedermi qualche giorno completamente all’insegna delle verdure: quando esco a cena troppo spesso, il mio corpo mi chiede pietà e necessita di un po’ di detox. Detox non vuol dire mangiare cose meno buone, a dire il vero vuol dire mangiare cose inaspettatamente buonissime.
Mi piace vagabondare per Milano alla scoperta di posti speciali, e in questa lista non possono mancare anche dei deliziosi locali veg. Se devo essere sincera, infatti, adoro i colori dei piatti vegetariani e mi piace farmi coccolare dai sapori e abbinamenti che non mi sarei mai immaginata prima. Nel mio percorso di food hunting ho avuto la fortuna di conoscere diversi ristoranti vegetariani davvero unici – e ne ho scelti quattro in particolare.
JOIA
Non potevo che iniziare col botto, dovevo assolutamente puntare in alto, alle stelle – e questo sì, è un gioco di parole voluto. Joia è il ristorante stellato nelle mani dello chef Pietro Leeman, artefice esperto di un’alta cucina completamente naturale. Ovviamente so che non è un posto in cui si può andare spesso, anzi forse è un posto in cui si va una sola volta nella vita, ma anche solo quell’unica sarà memorabile. Conoscete il critico in incognito del Corriere della Sera, Valerio Massimo Visintin, vero? Lui lo ha stroncato in maniera memorabile, e quel fatto mi incuriosì parecchio, mi sentii quasi in dovere di andare a provarlo. A conquistarmi non è stato il locale in sé, anzi, ma lo stile di cucina meditato e sono stata davvero felice di essere andata oltre i pregiudizi.
Fatelo anche voi, il Joia è in Via Castaldi 18.
OSTERIA AL 55
Il luogo ideale dove portare quegli amici meat lovers che giurano che non sapranno mai apprezzare i ristoranti vegetariani né la cucina vegana. L’Osteria al 55 è in grado di sedurre davvero tutti con i suoi piatti ricercati, ricchi di colori e sapori da ogni angolo del mondo. Credo che qui ogni piatto si trasformi in un quadro: il cuoco si trasforma in pittore e usa gli ingredienti come fossero una tavolozza di colori. Il risultato è un tripudio di gusti capace di conquistare anche i palati più esigenti. Il locale è piccolo ma risulta comunque estremamente accogliente, e mi sono immediatamente sentita a casa. Vorrei già tornarci, tanto l’indirizzo lo so: l’Osteria al 55 è in Via Messina 55 a Milano.
TVB
Vorrei fare una premessa: ma quanto è bello il nome di questo locale? Ci fa fare un balzo all’indietro incredibile, quando i più giovani scrivevano tutte le parole abbreviate, quando il nesso “ch” era diventato “k”, e quando per esprimere affetto bastavano tre lettere: tvb, ti voglio bene. E da TVB non si può non voler bene alle prelibatezze gastronomiche cucinate dallo chef Japi: raffinati gelati, ma anche centrifugati, crepes, bevande fresche e calde e una vasta scelta di piatti salati, per una pausa pranzo da leccarsi i baffi – tutto, ovviamente, rigorosamente vegetale. È un posto nuovo – pensate che ha aperto solo un paio di mesi fa, eppure io mi sono già innamorata di tutti i suoi piatti BIO. Volete un esempio? Carote, zucchine, cavolo cappuccio e porro con semi di girasole e salsa di soia, oppure riso venere integrale con cavolo viola, porto e semi di sesamo tostati… Vi è venuta fame? Correte in Via Gobetti 15.
MANTRA
Last but not least, non potevo non menzionare il primo ristorante crudista d’Italia. Io sono riuscita a combattere i pregiudizi che, devo ammettere, avevo nei confronti del raw food. Il locale è piccolino, e piccolini sono anche i tavolini, ma l’atmosfera è comunque molto piacevole, così come piacevole è il cibo completamente crudo (fatta eccezione per il caffè e alcuni cocktail). Il posto merita assolutamente una visita, anche solo per poter dire di essere andati in un ristorante che non usa padelle, pentole né, tanto meno, fornelli: tutti i profumi, insomma, sono genuini e i sapori leggeri. Sono molto orgogliosa, e avrei voluto dirvi che avevo ragione io, che i piatti non sapevano di nulla. Invece erano squisiti, ve lo posso giurare. Vi consiglio di fare una capatina in Via Castaldi 21.
Quella che vi sto lanciando è una vera e propria sfida: non abbiate paura e go hard or go veg… Non si diceva così?