“la causa dei nostri problemi siamo noi stessi”
Questa frase mi è sempre sembrata troppo da manuale, quasi uno di quegli assiomi che usano gli analisti per iniziare a farti da subito sentire in colpa e in qualche modo mandarti in paranoia. Ma per il gioco delle due carte e se fosse vero? Ribaltando tutti i miei schemi mentali e se non fosse il mondo ad avercela con me ma io con lui? Queste le domande che hanno accolto il mio risveglio, forse rimarranno qui o forse saranno oggetti e spunto di altre riflessioni.. vi farò sapere.
Ieri seconda giornata di questa mia piccola convalescenza che mi permette comunque di lavorare, a volte il privilegio dei free lance anche questo, non possiamo vedere sempre tutto negativo a volte poter lavorare da casa (è vero non son pagata se mi ammalo non iniziamo). Trascorrere tutta la giornata in casa è pesante ma soprattutto la scansione del tempo assume quasi un effetto cinematografico, tutto mi sembra rallentato: ma come sono ancora le 5? del tipo, comunque son riuscita a scrivere un articolo, ho programmato fb per i clienti ma soddisfazione delle soddisfazioni sono riuscita a far inaspettatamente delle scale.
Nel pomeriggio di ieri accompagnata dal signor k. sono andata a fare una denuncia per smarrimento del bancomat (grazie allo stronzo che sta usando i miei soldi spero ti servano in medicine presto!) a Cesano Maderno c’è sostanzialmente un sottopassaggio in stazione che ti permette cosi di attraversare i binari, ho subito pensato ora mi prendo l’ascensore, i miei polmoni d’acciaio non supereranno mai la prova e invece piano piano fermandomi ogni tanto come una lumaca in calore ci sono riuscita ben 80 scalini e sono qui a scriverlo. Mi alzo un secondo a fare la OLA. Quindi come ho detto ieri si può sempre ricominciare basta provarci!
Verso sera il mio Mac ha deciso di impazzire e mi sono saltate tutte le pass che poi mi sono resa conto è sempre la stessa con abbinati vari numeri (tranquilli ora è cambiata) Lina 1 Lina73 Lina 75, ma chi è Lina?
Lina è la mia musa, la mia amica immaginaria e rappresenta la mia grande passione per Piero Fornasetti.
Siete curiosi di sapere qualcosa su di Lei? Chi se ne fotte ve lo racconto lo stesso….
Piero Fornasetti è senza dubbio l’artista a me più caro, in linea con un tema tanto inspiegabile quanto seducente. Nato nel 1913, artista poliedrico, pittore e scultore, decoratore, designer milanese, ritengo sia uno dei talenti più originali del secolo scorso. Fondatore di uno stile eccentrico caratterizzato da immagini oscure, ironiche e accattivanti, Piero fu un vero e proprio stacanovista e creò più di diecimila decori. Fortemente ispirato dal surrealismo e dalla pittura metafisica, la produzione di Fornasetti rimane ancora oggi una delle più vaste del XX secolo.
A dirigere le sinfonie della sua arte, una musa ispiratrice, Lina Cavalieri. Attrice e cantante lirica della belle époque, Lina fu per Fornasetti ciò che per Leonardo fu la Monna Lisa.
Leggenda vuole che Piero trovò l’immagine dell’attrice sfogliando una rivista francese di fine ‘800 e, rimanendone folgorato, sotto le sue mani quel volto assunse le ormai famose cinquecento variazioni sul tema.
Questa sua attrazione spasmodica per i lineamenti di Lina Cavalieri ha suscitato in me un tale interesse da spingermi a curiosare più in profondità tra le pieghe della sua travagliata biografia.
Classe 1874, Natalina, cresce in una famiglia divisa dalle difficoltà economiche. Giovane di grande fascino, tanto da annoverare tra i suoi corteggiatori anche Gabriele d’Annunzio, Lina è dotata di una straordinaria vocalità, ma calca i più grandi palchi europei soprattutto per la sua bellezza. Convola a nozze per ben tre volte, nozze che falliscono altrettante volte. Ed è proprio quell’epiteto di “donna più bella del mondo” che in gioventù le cambiò la vita, che in età avanzata segnò la sua fine. Morì infatti in solitudine nella sua villa di Firenze in occasione di un bombardamento aereo l’8 febbraio del 1944. La “Venere dell’opera all’italiana” si trovava in città perché la Paramount Pictures voleva girare un film sulla sua vita, progetto però interrotto a causa della guerra. Solo nel 1955 le riprese giunsero a conclusione con protagonista Gina Lollobrigida nel ruolo della cantante, accompagnata da un giovanissimo Vittorio Gassman. Un destino ironico ma comunque invidiabile quello di Lina Cavalieri: Venere di un’epoca e meravigliosa musa di un’artista. Quale donna non desidererebbe essere l’oggetto di così tanta ammirazione?
Io per prima sarei lusingata nel vedere il mio caschetto raffigurato ovunque e voi che ne pensate delle ossessioni? Raccontatemi le vostre o non siamo ancora cosi in confidenza?
Buon 25 aprile e scusate gli errori ma ho deciso di non correggere e non rileggere questi post, finirebbero in pattumiera.
i.